La veloce macchina ci porta verso Otranto, la città più orientale d’Italia situata sulle sponde del Canale omonimo, che segna l’imboccatura dell’Adriatico.
Avevo promesso ai miei cugini italiani, ma nativi ad Alessandria d’Egitto, di una veloce escursione in quel di Lecce, una breve visita nel Salento, in special modo, a scoprire e visitare la Cattedrale di Otranto.
Grazie al suo porto , già fiorente ai tempi di Roma, Hdruntum, divenne nel medioevo, uno dei più importanti centri del dominio bizantino in Italia e la capitale della Penisola Salentina che prese il nome di “Terra d’Otranto”.
L’attivissimo porto di Otranto si animò sempre più con le spedizioni in Terra Santa, quella vita così intensa fu stroncata tragicamente, nel terribile anno del 1480, allorchè la flotta turca, al comando di Achmed Fiedik, approfittò della guerra fra Venezia e gli Aragonesi per assediare la città con 145 navi.
Gli abitanti di Otranto resistettero per 15 giorni, l’eroica difesa procurò molte vittime.
Il giorno dell’undici Agosto, i turchi irruppero nella Cattedrale, dove si erano rifugiati gli abitanti di Otranto e fecero strage del Vescovo, del clero e del popolo.
Il giorno 14 agosto, sul vicino colle della Minerva 800 idruntini, che non vollero rinnegare la propria fede, furono barbaramente trucidati.
Otranto, è rimasta una città sospesa tra l’Europa e l’Oriente, Splendida, la sua Cattedrale che racchiude e custodisce le ossa dei cittadini che non vollero abiurare.
I miei cugini, conoscevano solo l’episodio dell’eccidio, avvenuto nella Cattedrale, dopo aver visitato sommariamente il Castello e più approfonditamente la Cattedrale, ci siamo diretti verso i laghi, lungo la strada abbiamo notato una strana vegetazione, che dal verde passava al rosso mattone sino a trasformarsi in un marrone bruciato. Una breve sosta per una breve domanda ai contadini, che sotto il sole lavoravano tranquillamente la terra: ” Scusate come si chiamano questi laghetti? Perché sono così rossi?” Secca una risposta” Sono il residuo degli scavi per estrarre la Bauxsite, nella nostra terra ce ne sono diversi.
La cava di Otranto fu scoperta negli anni ’40 e fu luogo di estrazione sino agli anni ’70, la bauxsite veniva lavata e imbarcata dal porto di Otranto verso il porto di Marghera dove veniva lavorata.
La Puglia, infatti è una terra ricca di questo minerale, elemento molto utile, utilizzato in special modo per l’alluminio e si trova non solo a Otranto, ma anche nelle Murge e sul Gargano.
Ai nostri occhi, si presenta un paesaggio insolito straordinario e particolare, certo possiamo dire a gran voce, che il Salento si presenta sotto la veste migliore, che possa indossare non è l’aroma del vino, che inebria e nemmeno i colori del mare, che a volte diventa violetto, non l’azzurro acquamarina, che incanta ma un arcobaleno di colori, che ti fanno innamorare al primo sguardo, di questa bella cittadina, le cave di bauxsite, sono la prova evidente, che oltre al mare, alla sabbia finissima,al sole che ti scalda il cuore.
Il Salento, nasconde altre mille bellezze tutte ancora da scoprire.
Anna Sciacovelli