La tragica scomparsa di Francesco Occhiuto riaccende i riflettori su una realtà che ancora fatica a trovare il giusto spazio nel dibattito pubblico, quella della salute mentale. Troppo spesso chi soffre di un disturbo psichico si trova isolato, intrappolato in un dolore che non si vede ma pesa come un macigno. Allo stesso modo, le famiglie e i caregiver affrontano quotidianamente un percorso carico di incertezze, ostacolato da pregiudizi e da un sistema di supporto ancora fragile.
“Non possiamo più limitarci a parole di circostanza e cordoglio. Non possiamo più accettare che il disagio psichico sia vissuto nel silenzio e nella solitudine. È tempo di un cambio di paradigma in cui la salute mentale venga riconosciuta e affrontata con la stessa urgenza e dignità delle altre condizioni di salute. Servono risorse, reti di supporto, formazione per le famiglie e per i caregiver, e soprattutto una cultura che smetta di vedere il disagio psichico come una colpa o un’eccezione. Perché la verità è che può toccare chiunque. La nostra Associazione lavora ogni giorno per rompere questo silenzio, ma da soli non basta: è ora che tutti, dalle istituzioni alla società civile, si assumano la responsabilità di un vero cambiamento. Chi soffre – dichiara Giovanna Crespi, presidente dell’ Associazione Anna e Luigi Ravizza a margine dell’incontro c/o la Regione Piemonte – ha bisogno di ascolto, di sostegno e di risorse concrete, e chi se ne prende cura deve essere messo nelle condizioni di farlo senza sentirsi abbandonato. Come Associazione, lavoriamo ogni giorno per abbattere lo stigma, per diffondere consapevolezza e per offrire strumenti che aiutino le persone e le loro famiglie a non sentirsi sole in questa battaglia. Perché non c’è salute senza salute mentale”.
L’Associazione Anna e Luigi Ravizza si impegna da anni nella sensibilizzazione sulla salute mentale, nella promozione di iniziative di supporto per le famiglie e nella costruzione di una rete in grado di offrire risposte concrete a chi vive il disagio psichico. Di fronte a tragedie come questa, diventa ancora più urgente un impegno collettivo per garantire un futuro in cui nessuno debba più combattere nell’ombra.