Perché la previdenza integrativa è diventata una necessità (e non più una scelta)
Di fronte a un sistema pensionistico pubblico sempre meno sostenibile, milioni di lavoratori italiani rischiano di ritrovarsi in difficoltà economiche una volta terminata la carriera lavorativa. Oggi più che mai, serve una nuova consapevolezza: la pensione integrativa è l’unica strada concreta per colmare il divario tra ciò che si percepirà e ciò di cui si avrà davvero bisogno.
Il problema: una pensione sempre più bassa
Le ultime stime parlano chiaro: in molti casi, la pensione pubblica coprirà solo tra il 50% e il 60% dell’ultimo stipendio. Questo significa che chi oggi guadagna 30.000 euro l’anno potrebbe riceverne in futuro poco più di 15.000.
Un divario che rischia di compromettere la qualità della vita, soprattutto se non supportato da altre forme di reddito.
Secondo un’approfondita analisi realizzata da Kts Finance, oltre il 60% dei lavoratori tra i 25 e i 50 anni non ha ancora attivato alcuna forma di previdenza integrativa. Eppure, proprio in questa fascia d’età è possibile ottenere i maggiori vantaggi attraverso strategie di investimento a lungo termine.
La soluzione: costruire oggi una pensione su misura
La previdenza complementare – attraverso polizze pensionistiche individuali o fondi collettivi – consente di:
- Accumularne un capitale integrativo in modo graduale e sostenibile;
- Approfittare di importanti vantaggi fiscali, con deduzioni fino a 5.164 euro annui;
- Personalizzare gli investimenti in base all’età, al reddito e al profilo di rischio.
“Per chi inizia presto, anche un piccolo contributo mensile può generare un capitale importante nel lungo periodo,” afferma Kts Finance. “E per chi è più vicino alla pensione, esistono opzioni conservative che proteggono quanto già accumulato, garantendo rendite costanti e sicure.”
Un sistema sotto pressione
L’Italia è tra i Paesi europei con la maggior pressione demografica: ogni 100 giovani sotto i 15 anni ci sono già oltre 180 over 65.
Questo squilibrio mette in crisi il meccanismo a ripartizione della previdenza pubblica, che si regge sui contributi dei lavoratori attivi.
La situazione è aggravata anche dalla crescente precarietà lavorativa e dalla discontinuità contributiva, che rendono difficile maturare un montante sufficiente per una pensione adeguata.
5 consigli per iniziare una pensione integrativa
- Non aspettare: prima inizi, più tempo hai per far crescere il tuo capitale.
- Calcola il tuo gap previdenziale: stimare oggi la differenza tra pensione pubblica e bisogno reale ti aiuta a definire un piano efficace.
- Scegli il prodotto adatto al tuo profilo: giovane? Punta sulla crescita. Vicino alla pensione? Proteggi il capitale.
- Approfitta dei vantaggi fiscali: i contributi versati sono deducibili e le rendite tassate con aliquote agevolate.
- Affidati a un consulente: ogni situazione è diversa. Un supporto professionale fa la differenza.
La pensione non è un tema da affrontare “più avanti”. Ogni anno che passa senza pianificazione riduce le possibilità di garantirsi una vecchiaia serena.
Con la giusta strategia, anche piccoli contributi possono diventare grandi risultati.
Il momento di iniziare è adesso.