Uno dei motivi che ha fatto sì che i ragazzi si avvicinassero al Giappone , sono di sicuro i manga. Questi non sono altri che dei fumetti con caratteristiche diverse da quelle occidentali e, inizialmente, venivano considerati come prodotti adatti per i bambini. Ma come ben sappiamo, oggi attira sia piccoli che adulti.
L’origine dei manga
La prima forma di manga compare nel XII secolo, cioè in un periodo in cui venivano utilizzati i rotoli di pergamena emaki. Tra i più famosi esempi di emaki, ricordiamo il choju jinbutsu giga, ossia una rappresentazione di animali antropomorfi come coniglio o rane.
Solo nel XVIII secolo fu coniata la parola manga, un termine che rappresentava delle raccolte di disegno.
Nella seconda guerra mondiale, i manga non furono utilizzati solo come mezzo di propaganda ma vennero anche influenzati da cartoni e fumetti della cultura occidentale. In questo modo si trasformano, poco alla volta, in un prodotto unico e inimitabile. Nel 1947 fu realizzato il primo fumetto che creò le basi per il manga giapponese moderno. Il manga in questione è Shin Takaralima, prodotto da Osamu Tezeku, considerato il dio dei manga.
Le caratteristiche dei manga
Il formato dei manga, è molto diverso dai fumetti classici. Il formato è tascabile ed è composto da 100 o più pagine. La caratteristica più bizzarra di questi fumetti è che si leggono da destra verso sinistra. Inoltre, i colori utilizzati sono solo il bianco e il nero, con qualche sfumatura ed ombra per dare maggiore risalto ai disegni.
Lo stile dei personaggi dei manga è caratterizzato da nasi piccoli, grandi occhi e teste tondeggianti. Il corpo dei personaggi non segue proporzioni realistiche, mentre i muscoli sono poco evidenti. Gli stili presenti nei manga sono numerosi e sono accomunati maggiormente a tratti semi- realistici.
L’autore dei fumetti giapponesi: il mangaka
Colui che si occupa della realizzazione dei manga (come si legge su Il Bosone) viene chiamato mangaka. Si tratta di una professione che molti desiderano fare, anche al di fuori delle terre del Giappone. Visto che si tratta di un lavoro artistico, impegno e dedizione sono cose che non possono assolutamente mancare. Inoltre, anche un pizzico di fortuna non guasta mai. Infatti, alcuni mangaka hanno dato inizio alla loro carriera solo dopo aver vinto uno dei premi messi in palio da diverse case editrici, altri invece hanno fatto la classica “gavetta”, lavorando al fianco di altri mangaka come assistenti. Ci sono altri invece che sono riuscita’ ad avere successo seguendo la strada delle pubblicazioni amatoriali.
Il percorso dei mangaka inizia con la pubblicazione di storie brevi di ciò che preferiscono: solo se questa verrà apprezzata dal pubblico allora si potrà continuare con la serializzazione.
Il successo del mangaka sarà determinato dalla risposta del pubblico: le riviste che danno spazio a questi lavori, mettono anche a disposizione per i lettori delle cartoline in cui dovranno esprimere il parere del manga appena letto. Se l’indice di gradimento non sarà abbastanza alto, il fumetto sarà cancellato dalla rivista. La cancellazione del manga può essere anche deciso dal mangaka stesso, quando ormai il suo manga non è più in linea con i temi di cui tratta la casa editrice.