La bellissima Corfù, l’isola solare e verdeggiante, dalle insenature frastagliate come merletto antico, un posto leggendario e ricco di passione,appare sulla scena sin dagli anni più remoti, quando offre rifugio a Giasone e agli Argonauti nel loro viaggio di ritorno dalla spedizione.
La descrizione dell’ ”isola dei Feaci” ne VII capitolo dell’Odissea, ultima tappa di Ulisse prima di arrivare all’agognata Itaca, costituisce uno dei versi più belli della letteratura mondiale.
L’impareggiabile bellezza dell’isola, che di tempo in tempo appare con nomi diversi attirò numerosi ambiziosi conquistatori ed ispirò ogni sorta di artisti che lodarono le sue bellezze in opere letterarie o musicali e le impressero su pitture, sculture o calcografie, facendola conoscere, negli ultimi secoli, a un vasto pubblico. Figure come Goete,Oscar Wilde, Gerard e Laurence Durrel, o i pittori Alfred Sisley ed Edoard Leer, immortalarono con la loro penna o il loro pennello l’ineguagliabile fascino di Corfù.
Persino il grande Napoleone Buonaparte, non rimase insensibile al suo incomparabile fascino.
E fu qui che la sensibile Elisabetta (Sissi) eresse il proprio rifugio per sanare la sua anima, l’Achilleon, mentre un’altra figura della letteratura mondiale, Shakespeare, scelse, secondo Lawrence Durrell, l’isola di Corfù per ambientare il suo capolavoro “La Tempesta”.
Patria natale del primo presidente della Grecia,Giovanni Capodistria, del compositore musicale Nikolaos Mantzaros, ( che musicò l’Inno della libertà” di D.Salomos Costantino che divenne l’inno nazionale della Grecia), di Polilà, del Markorà di Mavilis, di Costantino Theotokis e fonte d’ispirazione del poeta nazionale greco Dionissios Solomos, Corfù continua ancor oggi ad attirare ed incantare innumerevoli turisti e visitatori.
La città di Corfù una delle più incantevoli città del mediterraneo, costruita al centro della costa orientale dell’isola, si è sviluppata su di una stretta lingua di terra, che penetra nel mare.
La sua bellezza è composta dagli elementi architettonici completamente diversi tra loro, vestigia delle varie civiltà che conobbe, legati insieme in un tutto armonico.
Un vero patrimonio artistico si presenta agli occhi del turista, la disposizione delle strade è irregolare, i suoi pittoreschi vicoletti, i (kantunia) interrotti da monumenti, chiese bizantine, scuole veneziane e fontane di pietra, bisogna avere salde gambe, per camminare per delle ore, poi troviamo strade larghe e la Spianata, considerata la più bella piazza della Grecia, poi spicca La Fortezza marina o Bizantina, completata e rinforzata con l’aiuto dei Veneziani nel 1546 circondata da un fossato e disponeva pure della contrafossa su cui c’era un ponte levatoio in legno massiccio.
Il museo archeologico dove sono depositati reperti di scavi, il museo Bizantino presso la chiesa della Madonna Antivouniotissa, il Museo di arte Asiatica, la chiesa di Santo Spiridione, la Cattedrale e il Monastero della Madonna Platitera.
Anna Sciacovelli