Quasi un immaginario e fantastico filo rosso, unisce quest’antica struttura, a tutti gli artisti presenti alla settima edizione di questo importante evento per ricordare l’amico fraterno l’artista, Pasquale Castellaneta.
Tutto questo vivace movimento e realizzazione lo si deve al Presidente dell’Associazione Cubert Art, nella persona del Maestro Umberto Colapinto, che grazie alla sua inventiva, dedizione e al costante impegno, è riuscito ad organizzare egregiamente anche questo settimo simposio artistico.
Le diverse tematiche, pittoriche, affondano le loro radici nel profondo della storia universale e umana.
E’ proprio con un rimando continuo al passato, che gli artisti qui presenti, tessono mirabili intrecci segnici e cromatici, dalla forte matericità, in cui il passato, il presente e il futuro, si fondono tra loro, mentre la fredda razionalità, si amalgama con la personale libertà espressiva della creazione, dando vita ad un immediato contatto con i fruitori che permette loro di entrare nell’intensa interiorità, con il singolo pittore.
Da porre l’accento, che molti lavori sono pagine aperte al dialogo con l’universo, oppure un viaggio profondo nell’anima quasi un’analisi pura e poetica, dell’ interiorità umana, a volte l’artista mette in scena con sapienza intellettuale “il mal de vivre”, inteso come in un’accezione che tende all’infinito e non ha paura di dichiarare la sofferenza le lacerazioni interiori che appartengono solo a se stesso.
A volte sulle tele emergono figure, che appartengono all’immaginario collettivo perché ampiamente storicizzate, molto si potrebbe aggiungere sull’ampia produzione degli artisti, che hanno raggiunto una tale autonomia creativa e per i quali la loro forte matericità, e le loro accese cromie, diventano supporti strutturali e inequivocabili mezzi dell’antico sapere.
L’opera d’arte e la creatività dell’artista, è il momento di una forte emozione, che è data da una certa disposizione di colori, di luci e di ombre, che noi critici possiamo chiamare anche ”musica di una tela o di un quadro”, che genera emozione, che è propria della pittura e appartengono inscindibilmente al territorio, dove l’artista crea, opera e vive.