Dopo l’inaugurazione della personale “Quando la musica si mostra. Una nota al museo” presso il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Francesco Tricarico è protagonista anche di un altro progetto legato a uno dei più grandi calciatori italiani di sempre, Andrea Pirlo, ‘Il Maestro’, che mira a fondere il mondo dello sport con quello dell’arte.
In vista della “Notte del Maestro”, la partita-evento di addio di Pirlo al calcio giocato che sarà tenuta a San Siro il 21 maggio, Tricarico è impegnato a trasformare le traiettorie impossibili dei migliori passaggi, tiri e invenzioni realizzati in carriera da Pirlo sul terreno di gioco, in pennellate e colore. I quadri che ne nasceranno riporteranno anche la firma del campione, saranno messi all’asta e i relativi proventi saranno devoluti in beneficenza a due associazioni: la Fondazione Vialli e Mauro e l’associazione il Volo di Pietro Onlus. La Fondazione Vialli e Mauro utilizzerà i proventi per la costruzione del Centro Clinico Nemo di Brescia per la cura delle persone affette da malattie neuromuscolari come la SLA, SMA e distrofie muscolari e mentre Il Volo di Pietro Onlus per contribuire alla riqualificazione del reparto di Radiologia Pediatrica dell’Ospedale dei Bambini, presso lASST Spedali Civili di Brescia, sia per i progetti in corso presso l’orfanotrofio Meru childrens home sito in Nkabune, Meru County, Kenya.
Secondo Luca Beatrice, critico d’arte e commentatore sportivo, “la pittura è gesto, segno, movimento, azione. Ecco perché assomiglia al calcio. In un istante il Maestro deve scegliere dove indirizzare la mano/il piede, capire la direzione della palla/pennello, sintetizzare oppure arricchire il proprio agire. Certo, non vale per tutti, ma solo per quegli artisti che attraverso la loro arte pittorica/pedatoria nutrono l’ambizione di un colpo di genio. Rischiando, innanzitutto. Così Francesco Tricarico, che molti conoscono per le sue canzoni, laceranti frammenti autoritari, ha voluto mettere a disposizione la sua pittura e il suo disegno per il genio irripetibile di Andrea Pirlo. Incontro niente affatto casuale, inevitabile piuttosto”.
I quadri di Francesco Tricarico sono frutto di una ricerca interiore unita alla necessità di produrre cose dal valore universale, che lo uniscano agli altri nel concetto di bellezza condivisa. Per Tricarico dipingere non è un tentativo di fuga dalla realtà ma un modo di esserci: “è un modo di essere nella realtà interpretandola. Osservandola in altri modi, osservandola su una tela, innesca un un modo diverso di pensare e l’atto creativo rappresenta un momento che altrimenti non si fermerebbe ed invece si ferma. Tutto ciò mi suscita stupore”. L’arte di Tricarico è un grande caos ordinato, come afferma l’artista stesso. I soggetti delle sue opere cambiano, non sono mai gli stessi. La sua è una ricerca continua, legata a tutti i sensi, alla vista e soprattutto a ciò che non si vede: Tricarico è affascinato dalle cose che non sono visibili ma che allo stesso tempo possiamo intuire, percepire. I suo quadri sono delle chiavi d’accesso, piccole magie che aprono altre porte: “la tela mi svela qualcosa che prima non c’era, aiuta a farmi capire cose che probabilmente ancora non so”.
La mostra personale di Francesco Tricarico dal titolo “Quando la musica si mostra. Una nota al museo” curata da Olivia Spatola in collaborazione con la galleria Fabbrica Eos di Milano, realizzata presso il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna sarà visibile sino al 10 giugno 2018. La mostra propone di fornire un’esperienza multisensoriale tramite un percorso tematico che guiderà i visitatori attraverso alcune delle sale del Museo ed è per Tricarico una grande possibilità di realizzare una storia in un luogo affascinante come il Museo della Musica. “Ogni tela sarà caratterizzata da una nota accompagnata da una parola e da uno strumento. È per me un momento di autocelebrazione”.