La linea d’intervento tracciata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Prato, focalizzata sull’aggressione delle fenomenologie illecite storicamente radicate nel distretto industriale pratese, continua senza sosta a tutela dell’imprenditoria onesta di questa provincia.
La lente d’ingrandimento delle Fiamme Gialle pratesi è stata rivolta alle aziende che si occupano del commercio all’ingrosso di tessuti e abbigliamento, al fine di verificare il rispetto dei dettami normativi previsti in materia di tracciabilità della filiera di produzione e commercializzazione.
Sotto lo scandaglio dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria sono finite, anche questa volta, le etichette riportate sui tessuti e sui capi di abbigliamento, con l’obiettivo di rilevare irregolarità nell’indicazione del produttore o della composizione tessile dei prodotti, elementi fondamentali per garantire non solo gli standard qualitativi della produzione tessile, ma anche l’appetibilità commerciale degli stessi.
L’operazione portata a termine nei confronti di un’impresa ubicata nel Macrolotto di Prato ha permesso di sequestrare 70.680 rotoli di tessuto (per una lunghezza complessiva di circa mt. 6.000.000), 5.012 t-shirt e 340.000 accessori per abbigliamento, dal valore totale di 6.000.000 di euro, privi dell’indicazione dei dati del produttore/importatore e quelli relativi alla composizione dei tessuti.
Anche stavolta, la società sottoposta a controllo non è risultata in regola con i requisiti richiesti dal Codice del Consumo e dalle norme stabilite dall’Unione Europea.
La sicurezza e la qualità dei prodotti nonché l’adeguata informazione sono riconosciute e garantite dal “Codice del Consumo”, il quale stabilisce quali debbano essere le indicazioni minime e fondamentali riportate sui prodotti destinati al consumatore e messi in vendita sul territorio nazionale, fornendo così tutte le informazioni utili per poter valutare e scegliere in maniera consapevole, onde evitare di venire in contatto improprio e/o utilizzare in maniera errata i prodotti acquistati.
Inoltre, le norme previste dall’Unione Europea sono finalizzate a conferire trasparenza attraverso l’indicazione della composizione, denominazione ed etichettatura dei tessuti.
La repressione dell’abusivismo commerciale rappresenta una delle maggiori priorità della Guardia di Finanza, a maggior ragione nei settori produttivi ritenuti strategici sia a livello locale che nazionale, quale il distretto del tessile-abbigliamento pratese.