Il premio dovrà contribuire allo sviluppo della carriera scientifica di un’immunologa o di un immunologo che affronta le sfide della genitorialità. Da un sondaggio condotto da SIICA emerge che il 45% circa delle ricercatrici e dei ricercatori intervistati ha dovuto rinunciare a opportunità di lavoro dopo la nascita di un figlio. A risentirne sono soprattutto le donne: il 35% delle intervistate ha subito un pregiudizio di genere legato alla difficoltà di conciliare la carriera scientifica con la maternità.
Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, la Società Italiana di Immunologia, Immunologia Clinica e Allergologia (SIICA) e il Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori (NIBIT) presentano il nuovo bando per il Premio Ricercata 2025, finalizzato a sostenere lo sviluppo della carriera scientifica di immunologhe e immunologi che rientrano al lavoro dopo essere diventati genitori.
Il premio, del valore di 20.000 Euro, è stato pensato per offrire un sostegno concreto, utile a facilitare il rientro al lavoro dopo la nascita di un figlio. I fondi potranno essere utilizzati per lo svolgimento di un progetto di ricerca focalizzato sull’immunologia applicata all’oncologia, in particolare per coprire i costi diretti del progetto (per esempio per materiali di consumo, servizi, piccole strumentazioni, la partecipazione a riunioni di lavoro e convegni, e pubblicazioni). Non potranno essere invece impiegati per la copertura del salario del titolare del progetto.
“Vincere il premio Ricercata 2024 ha rappresentato per me un riconoscimento fondamentale, non solo come scienziata, ma anche come donna – ha spiegato la dottoressa Claudia Alicata, ricercatrice dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù –. Le statistiche indicano che circa il 30% delle donne lascia il mondo della ricerca dopo una gravidanza perché una carriera scientifica ad alti livelli sarebbe incompatibile con la genitorialità. È importante scardinare questo preconcetto, non solo in una prospettiva di uguaglianza di genere, ma anche perché, come ci dimostra la storia, le donne sono necessarie alla scienza. È dunque cruciale dare alle ricercatrici più giovani l’esempio che si possono ottenere risultati importanti senza sacrificare la maternità, se questa è un desiderio, e dimostrare che ‘carriera’ è sinonimo di ‘impegno’ e non di ’rinuncia’. Questo premio è un forte simbolo di cambiamento positivo, perché riconosce il talento, ma anche la forza di volontà, la resistenza e l’ottimismo delle scienziate che decidono di non mollare, sforzandosi a conciliare ricerca scientifica e vita familiare”.
Secondo un sondaggio, che ha coinvolto soci di SIICA, diventare genitori è un evento decisivo nella carriera di ricercatori e ricercatrici. Il 45% degli intervistati ha dichiarato di aver dovuto rinunciare a opportunità di lavoro a seguito di maternità o paternità. Inoltre il 35% dei rispondenti pensa di non essere collocato nel livello lavorativo che corrisponde agli studi fatti e alle aspirazioni. Tra le principali ragioni – oltre alla mancanza di fondi per la ricerca – c’è il fatto di aver avuto dei figli. Diventare genitori ha un impatto decisamente maggiore sulle donne, dato che circa il 35% ha dichiarato di aver subito un pregiudizio di genere che ne ha influenzato la carriera, rispetto ad appena il 3,5% degli uomini. Nella maggioranza dei commenti raccolti da donne sono infatti riportate difficoltà nel conciliare la carriera scientifica con la maternità. Le risposte delle intervistate sul pregiudizio di genere sono diventate il fil rouge di un potente monologo interpretato dall’attrice e ambasciatrice AIRC Cristina Donadio: www.youtube.com/watch?v=2onhYHiTVd8
Alla luce di questi dati, Fondazione AIRC, SIICA e NIBIT hanno scelto di presentare la nuova edizione del Premio Ricercata sabato 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna. Il momento è infatti essenziale per riportare l’attenzione sul tema della parità di genere nella ricerca biomedica. Secondo alcuni dati dell’UNESCO Institute for Statistics, nel mondo meno del 30% dei ricercatori è di sesso femminile. In Italia, su 136mila ricercatori, 47mila sono donne (circa il 34%). Altri dati, diffusi dall’Onu, mostrano che solo il 12% dei membri delle accademie scientifiche nazionali sono donne. La parità di genere è tra i diciassette obiettivi del Programma dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite nel (2030 Agenda for Sustainable Development). Per informazioni si può consultare il sito: https://uis.unesco.org/en/topic/women-science
Per applicare al bando per il Premio Ricercata 2025 è necessario presentare una domanda compilando il modulo disponibile al link https://forms.gle/Sw96DdexhH8XVerj9 entro il 30 aprile 2025. L’assegnazione verrà annunciata nel corso della cerimonia di chiusura del XV Congresso Nazionale SIICA, che si terrà a Perugia dal 17 al 20 giugno 2025.