Una notizia inaspettata è quella che oggi il mondo dello spettacolo ha dovuto accogliere. Stiamo parlando della morte di Maurizio Costanza. Il giornalista lascia i suoi affetti più cari all’età di 84 anni
In quasi 50 anni di carriera, il marito di Maria de Filippi ha condotto più di 4.400 puntate. Ma quali sono i volti che è stato in grado di lanciare?
I personaggi che Maurizio Costanzo ha lanciato
Sulla rivista Sorrisi, Maurizio Costanzo in passato ha dato un giudizio su tutti i nomi che hanno raggiunto la notorietà grazie a a lui:
Vittorio Sgarbi: «Una delle persone più intelligenti che ho incontrato davanti alle telecamere del “Costanzo Show”»
Afef Jnifen: «Quando venne dissi che ospitavo sul palco la donna più bella del mondo. Marco Tronchetti Provera la vide al “Costanzo Show” e poi la sposò»
Enrico Brignano: «Era pazzesco nei monologhi. Ancora l’anno scorso gli ho fatto rifare quelli sulle ragazze, è stato esilarante»
Giobbe Covatta: «Avevo un redattore che girava tutti i cabaret e le cantine in cerca di personaggi. Tra questi scoprì Covatta: era di una simpatia travolgente. Dopo scrisse anche un libro»
Platinette: «Non posso dire di averla scoperta io, la scopriva pure un passante! Ma io sono quello che l’ha invitata a togliersi la parrucca in video»
Enzo Iacchetti: «Venne a recitare delle poesie brevi, le chiamava poesie “bonsai”. Il pubblico reagì benissimo. So che in qualunque momento avessi bisogno, lui ci sarebbe»
Dario Vergassola: «Un tipo molto in gamba, parlava della suocera e di quelle che “non me la danno mai”. È tornato la scorsa stagione e parlava sempre della suocera»
Fiorello: «Lo conobbi in un villaggio vacanze e anni dopo lo chiamai a “Buona Domenica”. Al suo debutto dissi che, a mio parere, era più bravo di Walter Chiari. Confermo»
Walter Nudo: «È venuto spesso: era un bel ragazzo e funzionava molto bene per il pubblico femminile»
Valerio Mastandrea: «Venne dopo avermi scritto una lettera contorta, all’epoca faceva il liceo, poi me lo sono ritrovato attore. Non immaginavo, ma mi colpì l’intelligenza»
Daniele Luttazzi: «Era sveglio, intelligente, mi pare studiasse Medicina. Il giudizio era positivo, era molto vivace e reattivo. L’ho perso di vista»
Ricky Memphis: «Aveva scritto una poesia in romanesco su “Il Messaggero” e lo invitai. Sprigionava una grande simpatia»
Gioele Dix: «Un affabulatore, venne e cominciò con racconti che si svolgevano in un treno. Era molto bravo a raccontare storie»
David Riondino: «Cantava canzoni curiose e strampalate, cominciava sempre con un: “Oh ge-ge/oh ge-ge”. Per un periodo venne ogni giorno»
Alessandro Bergonzoni: «Rimasi affascinato dalla sua capacità di giocare con la parola. Era difficile capirlo all’inizio, ma dopo un po’ restavi stregato. Mi è piaciuto moltissimo»
Luciano De Crescenzo: «Lo invitai a “Bontà loro”, faceva l’ingegnere e poi divenne scrittore, quarant’anni fa. È una carissima, intelligente e bella persona»