La funzione time lapse è spesso sottovalutata dalla maggior parte degli utilizzatori di macchine fotografiche. Questa funzione comprime il tempo e rende visibili elementi in alternativa non osservabili, quali il movimento delle lancette delle ore negli orologi, oppure l’edificazione di un palazzo o persino lo scivolamento di un ghiacciaio. Tanto che il time lapse nei cantieri diviene uno strumento di promozione per le opere edili in genere. Questa tecnica è stata introdotta da diverso tempo grazie al pioniere della cinematografia francese Georges Méliès che nel 1897 la utilizzò per la prima volta.
Dove riprendere un time lapse: le location
È fondamentale conoscere in modo approfondito la location, in modo particolare: l’orario dell’alba, la direzione da cui sorge il Sole, la presenza di luci e luminarie notturne che potrebbero interferire sulle immagini. Per raccogliere queste informazioni si può ricorrere all’utilizzo di alcune App dedicate alla famosa golden hour o di Google Earth dal quale estrarre informazioni circa l’orario in cui sorge e tramonta il Sole.
Serve un’attrezzatura speciale per girare un time lapse?
Per poter girare con la tecnica del time lapse sono necessari strumenti specifici. L’intervallometro: permette di effettuare scatti intervallati. Molte macchine fotografiche sono dotate di un intervallometro integrato, ma in ogni caso è possibile utilizzare anche strumenti esterni per il controllo della sequenza degli scatti. Il treppiede: dovrebbe essere il più pesante e stabile possibile per evitare movimenti dovuto al vento; in alcuni modelli è possibile aggiungere pesi per aumentarne la stabilità. La potenza: la batteria è indispensabile e deve essere durevole, meglio ancora se si potesse creare un sistema a più batterie per aumentarne la durata, in caso non ci fosse la possibilità di restare attaccati alla rete elettrica. È necessario fare attenzione alla struttura del treppiede che deve garantire la sostituzione della batteria senza dover spostare la fotocamera. Infine per un risparmio energetico è necessario spegnere il display posteriore.
Quante foto scattare?
E’ una domanda delicata: in video un secondo è costituito da 25-30 fotogrammi, ne consegue che, con un immagina al minuto, una giornata di otto ore viene riassunta all’incirca in 16 secondi di filmato. Esistono tabelle relative al numero di scatti ottimale e allo spazio di archiviazione necessario. Per approfondire l’argomento, e per avere un utile simulatore di timelapse si rimanda a questo articolo su come fare video in time lapse ai cantieri ai macchinari e ai fenomeni atmosferici
Scattare in RAW
I file RAW, arrivano direttamente al sensore che li acquisisce come dati grezzi a cui poi vengono attribuiti valori di nitidezza e bilanciamento attraverso impostazioni definite temporaneamente. I file RAW permettono la modifica dei parametri; avendo una grande latitudine di esposizione possono essere schiariti senza intaccarne la qualità. Resta, però, che lo svantaggio dei file RAW è di essere ENORMI.
Affrontare il cambiamento di luce
Per quanto possibile, è consigliabile ricorrere all’esposizione manuale, permettere alla fotocamera di impostare l’esposizione potrebbe creare lievi cambiamenti nei fotogrammi causa di sfarfallii. Si consiglia l’impostazione manuale dei parametri f-stop, ISO, bilanciamento e velocità di otturazione. Ciò implica l’adeguamento dei parametri nel momento in cui cambia la luce esterna, come dalla luce del giorno a quella del tramonto a quella della notte, per questo è utile avere una connessione bluetooth da cellulare a fotocamera.
Cosa fare con i tramonti?
Ci sono dei momenti della giornata più favorevoli per il time lapse, ad esempio il tramonto e l’alba. La luce del tramonto o quello dell’alba o quello dato da illuminazioni artificiali modificano il mondo. La natura e le luci offrono spettacoli meravigliosi da immortalare come quello della Via Lattea che sorge. Passare dalla luce solare a quella della notte implica l’utilizzo di molti stop, quindi i 14 previsti nei RAW di oggi non sono sufficienti; per questo è fondamentale procedere con la regolazione lenta dell’esposizione e con l’elaborazione attraverso software che possa uniformare il cambiamento. Per ottenere i tempi corretti di apertura e dell’otturatore sarebbe meglio utilizzare un esposimetro e per un più immediato utilizzo si può usare quello di una fotocamera di riserva. I cambiamenti di velocità di apertura dell’otturatore e del diaframma appaiono immediatamente con differenze di stop tra i fotogrammi. Per rendere fluida la transizione si utilizza un softwere con funzioni specifiche, come ad esempio LRTimelapse adatto ad Adobe Lightroom che permette la gestione di singoli fotogrammi e rimuove lo sfarfallio e assicura che i fotogrammi si mescolino dolcemente.
Il Movimento
Per dare movimento ai time lapse è possibile ricorrere all’uso di una testa panoramica motorizzata; questo strumento sposta la videocamera con movimenti lenti e fluidi. Esistono altre tecniche per creare movimento, come il falso movimento creato dal software Panolapse , che attraverso la correzione delle prospettive fornisce l’illusione del movimento, oppure l’utilizzo dello zoom che grazie al lento cambiamento di campo da l’impressione di un movimento. È interessante notare che Penolapse può essere utilizzato anche per eliminare lo sfarfallio presenti nei file RAW. Ph frankie-lopez–unsplash