La pandemia ancora in corso ha decisamente influenzato il cambiamento di tante cose, non solo nel modo di vivere ma anche in quello di lavorare. Ed è in questo contesto che vogliamo parlare di digitalizzazione aziendale, una rivoluzione lenta che però – con l’emergenza Covid-19 – ha preso il volo.
Cos’è la digitalizzazione aziendale e quali sono i vantaggi?
Nonostante l’invasione della tecnologia nella nostra vita, come parte integrante e quasi imprescindibile, i dati dimostrano come molte aziende facciano fatica ad integrarla nei loro processi, con un grande spreco di energie, tempo e soldi.
Quando parliamo di digitalizzazione aziendale intendiamo la dematerializzazione del luoghi fisici in favore di una comunicazione e di una condivisione in tempo reale, direttamente connetti da remoto. Questo porta ad un cambio di assetto dell’intera azienda: non sarà più necessario organizzare riunioni con le conseguenti difficoltà logistiche, in quanto basterà organizzare una videoconferenza; non sarà più necessario che il cliente si rechi in negozio per l’assistenza post vendita perchè sarà possibile farlo via chat, in qualunque luogo e in qualunque momento; non sarà più necessario avere ingombranti archivi perchè si potrà salvare tutto elettronicamente, rispariando spazio, tempo e con un occhio anche al risparmio di carta, sia in termini economici che ambientali; sarà possibile automatizzare alcuni processi, sia produttivi che commerciali. In pratica, tutta l’organizzazione e l’efficienza aziendale ne trarrebbe enormi benefici.
Ormai la digitalizzazione aziendale è una necessità contingente: non abbiamo più di fronte i clienti di una volta; ora i clienti sono consapevoli, pretendono aziende servizi e prodotti smart e queste esigenze non possono essere ignorate.
Digitalizzazione aziendale: la situazione in Italia pre e post Covid-19
L’Italia, in base ai dati, sembra opporre resistenza a questa rivoluzione digitale: secondo l’Istat, infatti, l’80% delle aziende non ha un livello di digitalizzazione nemmeno lontanamente sufficiente. Ma l’emergenza Covid-19 ha dato una svolta a questa ridicola reticenza: oggi, infatti, le aziende hanno preso coscienza di quanto sia necessario affidarsi all’innovazione e quanto sia necessario riorganizzare tutti i processi aziendali.
Il confinamento di più della metà della popolazione mondiale, compresi quindi gli oltre 60 milioni di italiani, hanno richiesto l’utilizzo di nuovi strumenti digitali e lavorativi, per evitare la totale paralisi del sistema economico nazionale. In questo contesto, molte aziende hanno messo in atto dei piano di digitalizzazione, tramite l’implementazione di piattaforme figitali piuttosto che la digitalizzazione di processi decisionali (riunioni, piani di lavoro,etc) tramite piattaforme già disponibili.
Ogni crisi, porta con se anche delle opportunità e la crisi relativa all’emergenza Covid-19 ha schiacciato l’acceleratore sulla digitalizzazione azienzale e su tutta la trasformazione culturale che ne consegue.
I primi passi per la digitalizzazione aziendale
Come per qualunque altro progetto che coinvolge le aziende, il primo passo da compiere è quello dell’analisi: occorre capire quali settori vanno “bonificati”, dall’archivio agli uffici, dai processi produttivi a quelli commerciali, etc. Una volta stabilito questo, è necessario avvalersi di una consulenza con un esperto di digitalizzazione aziendale, per elaborare insieme un piano che sia veramente efficace e che minimizzi i disagi iniziali.
Questo piano di digitalizzazione aziendale prevederà l’implementazione di più software e più tecnologie, in base alle esigenze:
- Software per la gestione documentale
- Cloud Computing
- Archivio digitale
- E- Commerce
- Connessione con Banda ultra larga
- Applicazioni realizzate ad hoc per automatizzare i processi
- tecnologie di comunicazione in tempo reale
In realtà le soluzioni sono a migliaia e non sono uguali per tutti i settori di cui un’azienda si occupa: ecco perchè è essenziale rivolgersi ad un esperto in materia.
Digitalizzazione e futuro: cosa ci aspettiamo?
A oggi non siamo in grado di immaginare cosa succederà nel futuro. Quello che è certo è che nasceranno nuove professioni legate all’introduzione continua di nuovi processi per cui saranno richieste competenze diverse rispetto a quelle necessarie oggi. I prodotti e servizi IT classici piano piano andranno nel dimenticatoio e fioriranno i digital enablers come i Cloud, i Big Data, Iot etc, che saranno gli assoluti protagonisti del prossimo decennio.