Natalina, nasce a Trastevere da un muratore e una accorta ciociara, genitori modesti ai quali, lei già celebre, nel campo artistico, attribuisce loro una patacca di dubbia nobiltà.
Lina, non è solo bella, vivace, estrosa, elegante e furba, è l’immagine del fascino femminile personalizzato.
A soli quattordici anni, debutta in una squallida taverna di Piazza Navona, per la misera somma di una lira a sera, che la madre le nascondeva nella tasca del grembiule prima di farla salire sul palcoscenico.
Il successo è immediato, la sua canzone di battaglia è “Il Cavallo del Colonnello”un motivo volgare accompagnato spesso dall’immancabile “Mossa”, di Lina Cavalieri, colpiscono tre cose: la maliziosa innocenza, la folgorante bellezza e la melodica voce.
La giovane donna, passa presto ai teatri importanti, grazie a due importanti padrini, Matilde Serao, ne traccia un lusinghiero profilo nei Mosconi, mentre Gabriele D’annunzio, la definisce la Vera testimonianza di “Venere in terra”.
La Cavalieri, compie il primo salto mondano. Noleggia per 12 lire a sera, da una cameriera infedele, gli abiti di una elegantissima dama dell’aristocrazia romana, diventando così il numero uno del varietà.
Contesa e pagatissima dai più importanti impresari dei teatri italiani e stranieri, quando arriva alle Folies Bergère, sempre seguita dalla madre, amministratrice e dal fratello maggiore, come guarda del corpo, Lina è così celebre, che la sua immagine è impressa su tutto quelle piccole cose, che si vendono nel mondo cartoline, scatole di fiammiferi, calendari e ventagli con il suo viso e il corpo è ritratto in tutti i modi.
Lanciatissima, adorata dagli uomini, detestata dalle donne, tenta un altro salto di qualità, debutta da soprano leggero nella lirica cantando nell’opera (Bohème a Napoli), riesce ad entrare nel mondo della lirica e portare al successo parecchie opere, anche se il merito è più della bellezza, che della voce.
La sua folgorante carriera e costellata di diverse e famose avventure sentimentali. Sfuggita a Londra al tentativo di rapimento da parte di un Maragià, il quale le lascia alcuni smeraldi, finisce per sposare a Mosca il principe Sacha Bariatinski, dal quale divorzia non sopportando l’austera etichetta di Corte.
A New York, sposa il miliardario Bob Chaler, ne segue il divorzio, che riempie per mesi le pagine della cronaca mondana.
Da ciascun matrimonio, ne viene fuori colma di denaro, gioielli e doni d’ogni genere.
Parigi, la vede sposa al cantante Luciano Muratore, l’unico ben accetto dalla famiglia d’origine, seguirà presto il terzo inevitabile divorzio.
Il suo volto e il suo corpo, vengono pubblicizzati anche in Francia, partecipa in prima persona a valorizzare l’ottima qualità del sapone della Ditta Italiana Palmolive, con una frase scritta sull’involucro: “Conservate la vostra freschezza e la gioventù, con il sapone Palmolive.”
Ormai alle soglie della maturità, ma ancora bella e affascinante apre a Parigi un istituto di bellezza, mentre l’oculata madre, acquista a suo nome una villa con ampia tenuta nei pressi di Rieti.
Scoppia la seconda guerra mondiale, dalla quale Lina spera di sfuggire rifugiandosi a Firenze.
La bellissima Lina Cavalieri, muore sotto le bombe a Poggio Imperiale, nel tentativo di salvare dalle macerie la borsa, che conteneva le sue favolose gioie.
Anna Sciacovelli