Ottavia Piccolo è la madre di Antonio Montinaro nel cortometraggio “Un figlio” di Carmen Giardina, un progetto di Marina Senesi in collaborazione con “Libera. Associazione, nomi e numeri contro le mafie” nato in occasione di questo trentennale. Il film sarà presentato sabato 22 marzo al Bif&st di Bari.
«Con “Un figlio” abbiamo voluto fare un omaggio a tutte le Vittime innocenti di mafia attraverso la figura di Carmela Montinaro. L’idea nasce da un incontro con don Luigi Ciotti. – Racconta Marina Senesi, inviata storica di Caterpillar che da anni collabora come autrice con Libera, e vincitrice del Premio Alpi 2007 per lo spettacolo d’inchiesta “La Vacanza” dedicato al caso di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin – Quel giorno mi ha fatto leggere il compito in classe di una liceale dove si evocano i giorni felici d’infanzia trascorsi con la nonna. Soltanto a fine lettura Don Ciotti mi ha rivelato di sapere chi fosse la nonna di quella ragazza: era la madre di Antonio Montinaro, capo scorta del giudice Giovanni Falcone, raccontata dalla nipote Elisabetta Zecca. Il cambio repentino di prospettiva mi ha emozionato e nei giorni successivi ho deciso di scrivere un soggetto e poi una sceneggiatura condivisa con Carmen Giardina, per provare a restituire un ricordo, nel momento in cui diventa Memoria collettiva.»
«“Un figlio” arriva a dieci anni di distanza dal mio ultimo cortometraggio – aggiunge la regista Carmen Giardina, che ha spesso affrontato temi di scottante impegno civile, vincendo nel 2021 il Nastro d’Argento per “Il caso Braibanti”, un documentario che ha riacceso la luce su uno dei più drammatici errori giudiziari della nostra storia – Il titolo del corto era “Fratelli minori” e parlava di mafia, del giorno in cui morì Peppino Impastato. Per questo, quando Marina Senesi mi ha proposto il progetto ho aderito subito con entusiasmo. Ho pensato a Ottavia Piccolo per il ruolo della madre, lei ha accettato e si è creata subito tra noi tre donne un’intesa profonda su un tema che Ottavia conosceva benissimo, e per il quale si è spesa molte volte in passato. Tra gli interpreti del corto c’è anche il nipote di Antonio Montinaro, che interpreta suo zio da ragazzo in una breve scena, e l’ultimo giorno di riprese una parte della famiglia Montinaro è venuta a trovarci sul set con la vera Elisabetta, oggi trentenne. Ora spero che questo piccolo film dedicato a Carmela Montinaro e a suo figlio, abbia una lunga strada davanti a sé, perché è stato fatto per ricordare a tutti il diritto delle vittime innocenti delle mafie di avere un nome. Perché, come dice Don Ciotti “a quei nomi dobbiamo la dignità dell’Italia”. »
Nando Dalla Chiesa – Presidente Onorario di Libera contro le mafie e Presidente del Comitato Antimafia del Comune di Milano – dopo aver assistito alla proiezione speciale del 7 marzo a Palazzo Marino ha dichiarato: «Questo bel cortometraggio mi ha fatto pensare alle tante madri, alle tante Carmela Montinaro che ho conosciuto nelle Giornate che Don Ciotti ha voluto dedicare al ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Quelle che hanno iniziato trent’anni fa oggi non ci sono più, ma hanno saputo passare il testimone ad altre, più giovani. Vorrei dire infatti che questi nomi rappresentano, è vero, la dignità dell’Italia, ma anche la sua resistenza.»
“Un figlio” – liberamente tratto da uno scritto di Elisabetta Zecca – è prodotto da Francesco Lopez per Oz Film, con Apulia Film Commission e Regione Puglia – Assessorato alla Cultura. Regia di Carmen Giardina, soggetto di Marina Senesi, sceneggiatura di Marina Senesi e Carmen Giardina, montaggio di Massimo Ruggiero, direttore della fotografia Nicola Pertino, musiche di Pivio & Aldo De Scalzi con Luca Cresta e Claudio Pacini.